IL SIGNIFICATO OCCULTO DEI CORRIDOI DELLA GRANDE PIRAMIDE
Gli studi iniziatici Nel Libro dei Morti, la Grande Piramide è definita il Tempio dell'Amen, cioè del compimento, la casa segreta dell'Entità Nascosta, la Dimora della Luce, la Casa dei Locali Segreti. Questo libro costituisce un formulario di allegorie superiori e rende omaggio al Dio delle Iniziazioni Segrete, al Dio Unico, all'Iddio Uno. Non esiste parte degli insegnamenti occulti che non sia stato rigorosamente tenuto in custodia come i frammenti degli insegnamenti ermetici, che sono venuti fino a noi attraverso le decine di secoli che sono trascorsi dal tempo in cui viveva il loro grande autore, Ermete Trismegisto, lo Scriba degli Dei. Dall'antico Egitto sono venuti gli insegnamenti esoterici che hanno per parecchie migliaia di anni così fortemente influito sulle filosofie di ogni popolo. L'Egitto, dimora delle Piramidi e della Sfinge, fu il luogo di nascita, con l'aiuto di un popolo venuto dall'Atlantico, della Sapienza Segreta e delle Dottrine Mistiche, da cui attinsero molti popoli antichi. Nell'antico Egitto stavano i grandi adepti e maestri che non sono mai stati superati, ed alla cui altezza ben pochi sono giunti durante i secoli Loggie della Mistica e del Sapere Antico; dalle porte dei suoi templi entrarono i neofiti che in seguito, come gerofanti, adepti e maestri, si spinsero nelle terre conosciute, portando le loro preziose conoscenze a quanti fossero disposti a riceverle. Fra i grandi Maestri dell'antico Egitto, ve ne era uno vissuto dopo Ermete e conosciuto come il "Maestro dei Maestri", fu il padre della Sapienza Occulta, il fondatore dell'astrologia e di molte scienze che purtroppo per cause varie, si persero. Gli egiziani definirono Ermete, ponendolo tra i loro dei, con il nome di Thoth; in seguito egli diventò pure uno fra i tanti dei dell'Antica Grecia, che lo chiamò Ermete, Dio della Saggezza. Gli egiziani continuarono per decine di secoli a venerare la sua memoria, conferendogli il suo antico titolo di Trismegisto, che significa Tre volte Grandissimo, il Grande per eccellenza, il Più Grande dei Grandissimi. Il nome di Ermete Trismegisto fu oggetto di venerazione in tutti i paesi dell'antichità, essendo sinonimo di Fonte di Saggezza. Oggi usiamo il termine ermetico nel senso di segreto, ossia nulla possa sfuggire, gli insegnamenti ermetici sono conosciuti in tutto il mondo, di qualsiasi religione, senza formare delle particolari sette religiose. Gli antichi studi iniziatici portarono alla comprensione del principio ermetico del mentale, l'iniziato poteva così aprire la sua mente alla conoscenza psichica e salvaguardandosi dai numerosi pericoli, poteva spaziare su vasti orizzonti chiusi ai più. Un vecchio maestro di ermetismo scrisse in tempi remoti: Colui che afferra la verità della natura mentale dell'universo è molto avanzato sul sentiero della sapienza. Se si afferra questo principio si può venire in grado di conoscere molti segreti della natura, il principio è il seguente: Com'è al di sopra, così è al di sotto; com'è al di sotto, così è al di sopra. Questo pricipio è di universale applicazione e manifestazione sui vari piani dell'universo materiale, mentale e spirituale; è una legge universale. Gli antichi ermetisti consideravano questo principio come uno dei più importanti strumenti mentali atti ad eliminare gli ostacoli che si frapponevano ai nostri sguardi nel mondo del mistero. Il suo uso fece si che si riuscisse a sollevare il velo dalla faccia di Iside, sino al punto di avere una fugace visione di questa.
Il corridoio d'ingresso
Per sollevare i veli di Iside e penetrare sempre più profondamente nei Misteri, oltre allo studio, l'iniziato doveva compiere dei passaggi nell'interno della maggiore delle Piramidi, costruita appositamente per l'iniziazione dei Grandi Misteri. Il Libro dei Morti, come accennato al principio, spiega in modo velato il simbolismo delle parole e della grande massa di pietra, del sistema di corridoi e di camere della Piramide. II corridoio di ingresso comincia da una porta esterna in alto, al livello della sedicesima fila; il blocco che mascherava l'entrata venne a conoscenza dei predoni di Al Mamun, alla ricerca di tesori, solo quando essi salirono fino ad esso arrivando al Primo Passaggio Ascendente. Il corridoio d'ingresso discende obliquamente per oltre 28 metri, da questo punto, continua nel medesimo asse del Corridoio Discendente. Ma un altro corridoio, chiamato Corridoio Ascendente, parte dallo stesso punto e salendo, si dirige verso la parte vicina al centro della Piramide. Nel punto d'intersezione di questi tre corridoi si trova L'Architrave Nascosta o pietra triangolare destinata a mascherare l'esistenza del Corridoio Ascendente. Il corridoio di Ingresso rappresenta secondo il Libro dei Morti, il periodo di preparazione e d'iniziazione ai misteri dell'Uníverso in un'epoca spiritualmente degenerata dopo la costruzione della Piramide. Nessun mortale avrebbe potuto ritornare da quella soglia. Per il mondo profano, sin da quell'istante egli, neofita, era uno scomparso; chiunque avrebbe ignorato la sua sorte. Egli viveva così in un mondo di pietra, un mondo particolare, tenebroso e praticamente invisibile a tutti. Un mondo misterioso lo accoglieva, lo avvolgeva in particolari spire per compiere su di lui il grande esperimento, la via pericolosa ma tanto bella dell'Iniziazione. Il neofita, il futuro sacerdote, apparteneva al mondo misterioso e si preparava al grande viaggio e mai nessuno avrebbe saputo cosa avrebbe visto e fatto in quel luogo. II corridoio d'Ingresso continua a discendere seguendo il medesi-mo asse per circa 77 metri, dopo si arriva ad un piccolo corridoio orizzontale che sbocca nella Camera Sotterranea; la sua altezza è di metri 1,32 ed è larga metri 1,06. Ma, mentre il passaggio d'ingresso e tutto il rimanente del sistema di camere e corridoi è incluso nella muratura della Piramide, il Corridoio Discendente, meno qualche metro del principio, è inte-ramente scavato nella roccia che serve da fondamenta alla grandio-sa costruzione. Il simbolismo del Corridoio Discendente è quello della degradazione dell'uomo che, non avendo trovato la via ascendente verso la verità, affonda nelle tenebre del sottosuolo.
La camera sotterranea
II ricordo del mondo esterno era ormai per il neofita, molto lontano, tutte le meschinità, le insidie, le tentazioni, non lo riguar-davano più, era un passaggio pieno di pericoli che bisognava fuggire ad ogni costo, lasciarselo alle spalle per sempre. Il neofita doveva vincere ad ogni costo, giungere al più alto dei traguardi, quello in cui si sarebbe dischiuso davanti a lui il portone che celava la verità e lui avrebbe varcata la soglia di quel mondo invisibile tanto anelato. Sarebbe entrato in una nuova dimensione, un mondo che pochi avrebbero conosciuto, quello sarebbe stato il suo regno, avrebbe potuto agire magicamente sui mortali e conoscere i vari piani astrali, anelava con tutto l'animo di trovarsi innanzi al trono di Iside sul quale si trovava scritto: lo sono ciò che è, ciò che fu, ciò che sarà sempre. Mai nessun mortale ha mai sollevato il mio velo. Per arrivare a questo, il neofita avrebbe dovuto morire, lo sapeva e con molta gioia si apprestava a quel momento aiutato dal Gran Sacerdote e dai dodici assistenti, sacerdoti maghi, con il loro aiuto avrebbe potuto deporre le sue spoglie mortali nel sarcofago della Grande Piramide e passare nei Mondi Invisibili. La Camera Sotterranea, o fossa, si trova ad una trentina di metri al di sotto della prima fila della Piramide. Essa presenta la particolarità di avere un soffitto liscio ed unito come un pavimento e di presentare, al contrario, un pavimento roccioso, greggio e rappezzato. Si potrebbe dire che questa camera sia stata costruita appositamente a rovescio. 1 testi egiziani le attribuiscono un significato molto curioso. La Camera Sotterranea simboleggerebbe la Follia e gli uomini vi sono rappresentati come aggirantesi con gesti insensati; tutto è sottoso-pra, le persone camminano sul soffitto in posizione rovesciata come le mosche e si strappano il cervello a colpi d'ascia
Il Passaggio Ascendente e il Passaggio Orizzontale
Il Passaggio Ascendente ha inizio all'incrocio con il corridoio d'ingresso e il Corridoio Discendente; come quest'ultimo ha una sezione media di metri 1,06 e sale con pendio accentuato per una quarantina di metri sino all'inizio della Grande Galleria, che si trova sullo stesso asse e al Passaggio Orizzontale. Il simbolismo dei due passaggi ascendenti li indica con il nome di Doppia Sala della Verità. Solo il primo passaggio ascendente porta nel Libro dei Morti, il nome di Sala della Verità nell'Ombra. Il simbolismo architettonico l'ha tradotto con un corridoio stretto e molto basso; da notare che benché abbia la medesima sezione del Passaggio Discendente, detto passaggio Ascendente consente il cammino dell'uomo più facilmente, sebbene lo si debba percorrere curvo. II Passaggio Orizzontale ha la medesima sezione del Corridoio Ascendente, ma con minore altezza; negli ultimi metri, dopo il passaggio di un gradino, il suolo si abbassa e il corridoio finisce dopo 38 metri nella Camera della Regina che misura metri 5,23 X 5,76. Il Passaggio Orizzontale e la Camera della Regina sono il simbolo della Rinascita Spirituale e la Venuta della Vera Luce nell'Oriente durante gli Ultimi Giorni della Legge. A partire dal punto d'incontro del Passaggio Ascendente e del Passaggio Orizzontale, il soffitto si innalza fino ad un'altezza di metri 8,60 la pendenza di 26 gradi si mantiene la stessa; la Grande Galleria continua ad essere sempre ristretta, la sua larghezza massima è poco più di un metro, è lunga metri 47,85 al suolo e metri 46,63 al soffitto. Le sue pareti sono composte di sei file di muratura, ciascuna delle quali sporge su quella sottostante; ne consegue che sufficientemente larga alla base, la Grande Galleria è strettissima al soffitto.
Dalla Grande Galleria al Grande Scalino
Sempre secondo il Libro dei Morti, l'Iniziato deve dare prova di coraggio e della sua integrità prima di venire introdotto nella Grande Galleria che è la Sala della Verilà nella Luce o Camera Luminosa dell'Orbita e nuove prove del suo progresso e della sua saggezza saranno richieste a lui prima di essere ammesso al Grande Scalino. In questa fase, nel neofita, si sarebbe operata una grande trasformazione in tutto il suo essere, era una cosa tutta particolare in cui si sarebbe sviluppato il suo Khu, ossia lo spirito luminoso e intelligente che lo avrebbe per sempre accompagnato. I dodici sacerdoti maghi che assistevano alla sua graduale metamorfosi, si identificavano con le dodici Grandi Potenze Cosmiche che formavano il mondo sensibile e circondano la Terra nella sua orbita. I sacerdoti maghi rappresentavano anche i segni dello Zodiaco, operavano sui sette involucri in 84 fasi, che corrispondevano agli 84 gradini dell'Iniziazione Ermetica. L'essere sdoppiato del neofita si svolgeva figuratamente a spirale nei dodici Piani Cosmici in sette fasi, così egli visitava le due volte 42 regioni dei Mondi Invisibili ed in ogni Piano ripeteva le fasi settenarie. Questo processo, che non tutti riuscivano a superare, durava 84 ore, durante il giro che compieva il suo doppio, passava tra i 42 piloni che immettevano gratamente nel Mondo Invisibile, dopo vi sarebbe stata la resurrezione o "Seconda Nascita". La rampa della Grande Galleria finisce al Grande Gradino, dopo il quale la larghezza della Grande Galleria ridiventava uguale a quella del Passaggio Ascendente. L'altezza della Grande Galleria discende per file successive; al termine di metri 1,50 dopo il Grande Gradino, essa immette nell'entrata del Primo Passaggio Basso. Il simbolismo del Grande Scalino è L'Inizio della Preparazione in vista della Consumazione dell'Era e del Ristabilimento di tutte le Cose. L'altezza dei Passaggi Bassi i quali sono brevemente interrotti dall'Anticamera, è inferiore al metro, non si possono percorrere se non inchinandosi molto. La loro lunghezza totale senza l'Anticamera, è di metri 3,88, di cui metri 1,32 per d Primo Passaggio Basso e metri 2,56 per il Secondo Passaggio Basso, dopo l'Anticamera e prima della Camera del Re. L'Anticamera, la cui altezza aumenta bruscamente all'uscita del Primo Passaggio Basso, ha una lunghezza di metri 2,61 e una distanza di metri 6,49, tra l'entrata del Primo Passaggio Basso e l'ingresso nella camera del Re. Una spessa lastra di granito incastrata verticalmente da un lato del muro Est, presenta una sporgenza a ferro di cavallo di 63 centimetri di circonferenza, la parte inferiore della lastra è esattamente al livello del soffitto dei Passaggi Bassi, dimodoché, anche dopo essersi raddrizzato nella prima parte dell'Anticamera, il visitatore è costretto ad incurvarsi nuovamente prima di introdursi nell'ultima parte di essa. Il Primo Passaggio Basso è costruito in pietra calcarea, il secondo in granito rosso. Questo insieme architettonico è di grande importanza nel simbolismo degli antichi egiziani; esso si può riferire al Periodo del Caos, già strutturalmente annunciato dal fatto che a cominciare dal Grande Scalino, l'ascensione dell'Uomo verso le altezze è interrotta e che a partire da questo momento, egli si incammina su un piano orizzontale. L'Anticamera ha, nel rituale egiziano, l'appellativo di Camera del Triplice Velo corrispondente ad un periodo di Tregua nel Caos.
Dall'Anticamera alla Camera dei Re
Dal punto di vista iniziatico, gli intagli che numerosi si scorgono nel rivestimento di granito delle pareti Est ed Ovest, intagli paralleli verticali, erano simbolicamente destinati a ricevere gli schermi successivi che, scostandosi, scoprivano l'entrata della camera più segreta, il Santo dei Santi; l'Anticamera è dunque, d luogo in cui comincia a Levarsi il Triplice Velo. Entrando nell'Anticamera, l'adepto, non ancora divenuto Maestro, testimoniava ancora una volta della sua umiltà davanti ai misteri abbassandosi per passare sotto la lastra verticale di granito e, infine al termine dell'Anticamera, egli si introduceva con la schiena forte-mente curvata, nell'Ultimo Passaggio Basso, simbolo dell'Umiliazione Finale e penetrava nell'ultima camera esclamando: Ho aperto le Porte, Benedetto sia Colui che è nella Cassa, poiché tutte le parole avranno libero accesso verso di Lui!. Una volta sollevato il velo delle cose periture, il neofita era solo nella loro corrispondenza archetipica, si trovava in uno stato di nebulosità, uno sdoppiaggio particolare che lo portava verso le esperienze superiori che avrebbero fatto di lui un Maestro. Gradualmente aiutato con il pensiero dei sacerdoti maghi che non lo abbandonavano un istante, si addentrava nelle occulte discipline che vedeva e comprendeva sotto una nuova luce. Non era più quello di prima, abbandonava il mondo sensibile per un mondo fatto di luce dove molte dimensioni si sovrapponevano e lo portavano ad esperienze mirabili che solo l'animo comprendeva e la parola non poteva tradurre. Il Secondo Passaggio Basso finisce all'estremità est della camera detta dei Re, benché questa denominazione non sia giustificata né dalla tradizione antica, né dai testi, si tratta di una sala lunga metri 10,46, larga metri 5,23, alta metri 5,58. Nel Libro dei Morti questa camera assume le più simboliche designazioni; essa è la Camera del Mistero e della Tomba Aperta, la Camera del Grande Oriente delle antiche profezie, la Sala del Giudizio e della Purificazione delle Nazioni, il Ritorno della Vera Luce che viene dall'Ovest, la Presenza Letterale del Signore della Morte e della Tomba, significando con ciò che la Morte è sommersa dalla Luce e che Dio vive in Eterno. Essa è completamente spoglia e non contiene che la Cassa, sorta di sarcofago di granito rosso perfettamente levigato; le sue dimensioni provano che non può essere stata introdotta dai Passaggi Bassi, ma che è stata inserita nel complesso monumentale al momento in cui la fila corrispondente della Piramide era in costruzione. In questa camera il neofita non si considerava in una sorta di prigione, ma in un luogo di meditazione, non si trovava solo, dalle profondità del Cosmo radiazioni benefiche giungevano sino a lui fortificandolo, mentre voci altamente misteriose provenienti da oltre quelle spesse pareti di pietra, lo istruivano su cose di un mondo perduto, che aprivano magnifici orizzonti nel sapere, anche se molte di esse gli apparivano ancora incomprensibili. Ricordava le parole del Grande Sacerdote: Non ti preoccupare se molte parole ti sembreranno oscure è ormai vicino il tempo in cui queste ed altre grandi cose ti saranno svelale. Concentrati e quelle parole ti appariranno nitide e ad uno ad uno i veli che coprono le verità occulte, cadranno ai tuoi piedi e vedrai e capirai molte cose, sarai veggente, i tuoi occhi vedranno le cose che ai più saranno ignote, le ombre dei trapassati non saranno più ombre, ma amici che ti aiuteranno, non hai idea di come vasta sarà la tua conoscenza, sarà tutta un'altra vita.